L’esperienza realizzata a Castiglion Fiorentino con il progetto VIVA
“Il ragionamento iniziale con il Comune e il Museo di Castiglion Fiorentino è stato relativo all’accessibilità dei disabili alla struttura espositiva. Poi ci siamo chiesti perché non fare qualcosa di più. Ecco che 6 ospiti della casa di Pinocchio hanno rielaborato un’opera di Bartolomeo della Gatta e altrettanti del progetto VIVA hanno acquisito le competenze professionali per diventare guide museali”.
Stefania Battaglini, della cooperativa sociale Koinè, presenta così il progetto di formazione per 6 giovani disabili che non solo sono entrati al museo ma, scegliendo una sezione, sono adesso in grado di fare da guida ai visitatori.
“D’intesa con la direzione del Museo, abbiamo individuato cinque zone: pinacoteca, museo etrusco, fondo antico, sala medicea e accoglienza. Nessuno dei nostri ragazzi aveva competenze particolari o aveva seguito studi di storia dell’arte o archeologia. Tre archeologhe e storiche dell’arte del museo si sono messe a disposizione per le ore di formazione necessaria. Teoria e prassi. Non solo – ricorda Stefania Battaglini. Al pomeriggio, dopo le lezioni, ripetevamo nei locali di VIVA quanto imparato la mattina”.
I ragazzi si sono così preparati alla prima simulazione di una visita guidata e lo hanno fatto di fronte agli operatori del museo e a quelli di VIVA e della Casa di Pinocchio. Nonché dinanzi alle loro famiglie. Per Jessica, Francesco, Tatiana, Alba, Francesco e Giacomo è stata un’esperienza importante. “Verificheremo nelle prossime settimane come questa esperienza si possa trasformare in un percorso lavorativo ma intanto i ragazzi hanno dimostrato di essere capaci di fare questo lavoro. E un primo risultato è stato raggiunto: l’aumento della fiducia che hanno in loro stessi”.
Questa esperienza è stata presentata nel corso del convegno che si è tenuto a Castiglion Fiorentino e dedicato all’accessibilità nei musei. Convegno organizzato dal Comune di Castiglion Fiorentino e dal locale Sistema museale in collaborazione con Koinè e la partecipazione del Metropolitan Museum di New York.