È una delle due esperienze italiane nel rapporto europeo sulla green care. Apprezzata dalla Commissione agricoltura della Camera e dalla Regione Toscana. La collaborazione con il Distretto Valdarno della Asl Tse. A fine settembre a Ramarella l’Assemblea nazionale dell’Associazione Bioagricoltura Sociale
La fattoria di Ramarella cresce e diventa una buona prassi regionale e nazionale. “Lo scorso anno abbiamo fatto un investimento importante per la nostra cooperativa – hanno ricordato il Presidente e la vice Presidente di Koinè, Paolo Peruzzi ed Elena Gatteschi. Abbiamo acquistato la fattoria per stabilizzare le attività che svolgiamo dal 2017 in collaborazione con i servizi di salute mentale dell’Asl in Valdarno. Qui lavorano una ventina di persone 5 di loro ci vivono anche”. Un progetto in continua crescita come ha annunciato Sauro Testi, responsabile agricoltura di Koinè: “questo è adesso un cantiere aperto. Stiamo ristrutturando una struttura che ospiterà il laboratorio del miele. Abbiamo 10 arnie per il progetto di formazione professionale di 2 giovani in carico al servizio di salute mentale del Valdarno che in un anno diventeranno apicoltori. Nei giorni scorsi abbiamo fatto la prima smielatura e ottenuti 120 chili di prodotto. L’orto verrà raddoppiato, potenzieremo il pollaio per la produzione di uova e intensificheremo la produzione di erbe aromatizzate. Stiamo realizzando un sentiero per andare a cavallo e recupereremo anche una parte del bosco per destinarlo al tempo libero delle famiglie”.
Il presente e il futuro di Ramarella sono stati presentati da Koinè nell’ambito delle sue iniziative sul bilancio sociale. La prima delle 5 iniziative – l’ultima è in programma il 30 settembre ad Arezzo – si è svolta proprio nella fattoria nel comune di Pergine Laterina.
L’esperienza realizzata da Koinè è una delle due italiane citate nel rapporto europeo sulla green care e viene ormai considerata una buona prassi a livello nazionale e regionale. Chiara Gadda, vice Presidente della Commissione agricoltura della Camera, intervenuta al convegno della cooperativa: “La fattoria sociale di Ramarella intercetta le sfide sui nuovi bisogni della società. E lo fa anche nei nuovi contesti rappresentati della legge sull’agricoltura sociale e dalla Riforma del Terzo Settore. Assistiamo a un rapporto sempre più stretto tra sistema pubblico, privato sociale e mondo delle imprese. Ramarella è un esempio concreto delle forme di collaborazione per pensare insieme nuove progettualità. La sussidiarietà genera valore sociale. Questa fattoria conferma il valore della programmazione e della coprogettazione condivisa che qui è anche in grado di generare prodotti di qualità capaci di stare sul mercato”.
Ramarella ospiterà, dal 22 al 24 settembre l’Assemblea nazionale dell’Associazione Bioagricoltura Sociale.
L’attenzione della Regione è stata confermata dall’assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi: “Ramarella è un esempio di welfare inclusivo basato sull’agricoltura che qui non è solo produzione di qualità ma anche strumento di autonomia. La Regione Toscana ha destinato 9 milioni di euro all’agricoltura sociale. dando risposta positiva a tutti i progetti che sono stati presentati in ambito regionale”.
Il progetto di Ramarella è anche un esempio della buona collaborazione tra aziende sanitarie e cooperative sociali: “qui in Valdarno – ha ricordato Stefana Magi, responsabile Asl Tse del Distretto – abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti con la scelta della coprogettazione che è capace di incrementare le opportunità per la persone fragili del Valdarno”.