Domani la presentazione del bilancio sociale della Koinè
714 occupati (42% laureati), le donne sono il 91% degli addetti, il tasso di crescita negli ultimi 15 anni è stato del 345%, impresa locale con il 94% degli occupati che risiedono nella provincia di Arezzo, i giovani tra i 20 e i 30 anni rappresentano il 20% dell’occupazione totale, le donne sono l’84% del gruppo dirigente.
Il bilancio sociale Koinè riassume anche i servizi gestiti dalla cooperativa sociale: 23 per anziani con 725 utenti giornalieri; 23 per persone con disabiità (615), 8 i servizi di salute mentale di comunità (278 utenti), 34 quelli per l’ infanzia (1.153 utenti), 7 i servizi per il diritto all’istruzione con 470 utenti giornalieri.
Questi e molti altri numeri sono stati discussi nelle 4 assemblee deoi soci che si sono svolte nelle settimane scorse. 4 argomenti: psichiatria, disabilità, infanzia e anziani. Il 4 novembre sintesi finale del Bilancio sociale Koinè con un seminario che si terrà dalle 9 alle 13 nel centro di aggregazione sociale Tortaia in via Alfieri ad Arezzo. Dopo il saluto di Stefano Frasi, Presidente del Comitato di partecipazione Koiné, il presidente Paolo Peruzzi illustrerà il bilancio sociale; la vice presidente Elena Gatteschi presenterà i risultati occupazionali e la direttrice dei servizi, Grazia Faltoni, ricorderà gli investimenti e gli impatti sociali. Alle 10.30 inizierà una tavola rotonda con i soggetti della comunità locale: Lucia Tanti, vice Sindaca di Arezzo; Silvia Russo, Segretaria provinciale Cisl; Luigi Scatizzi, Presidente Acli; Giancarlo Sassoli, Presidente Calcit; Andrea Tavernesi, Sindaco di Civitella della Chiana; Patrizia Castellucci, Direttrice servizi sociali Asl Tse e Roberto Negrini, Presidente Legacoop Toscana. Il seminario sarà concluso da Serena Spinelli, Assessora politiche sociali Regione Toscana.
“Le imprese cooperative sociali sono imprese strane – ricorda Paolo Peruzzi. Attraverso l’azione imprenditoriale e la leva economica perseguono lo sviluppo sociale delle comunità locali in cui operano. Se creare lavoro di qualità è un obiettivo fondamentale, altrettanto rilevante è l’impatto sociale che si produce nella vita delle persone. Il Bilancio sociale serve, appunto, a misurare e pesare i risultati conseguiti sotto questo profilo in termini di incremento della coesione sociale, delle possibilità di inclusione, di contrasto alla emarginazione, di migliore personalizzazione dei servizi, di concreta partecipazione alla preservazione ed estensione dei beni comuni, in breve di concorso alla elevazione della giustizia sociale”.
Il Presidente Peruzzi sottolinea le diversità delle imprese sociali: “Ascolto, empatia e fratellanza invece che mercato, collaborazione invece che competizione, amministrazione condivisa invece che gare d’appalto, progetti e cittadinanza attiva invece che urli e mugugni, attenzione agli interessi generali invece che premi alle corporazioni ed alle lobby, senso dell’urgenza delle risposte ai bisogni invece che rassegnazione al declino per un nuovo patto sociale di comunità senza il quale la sfida del futuro rischia di essere persa in partenza”.