La casa della famiglia Tarchi trasformata in una struttura per il “dopo di noi”
Casa Partina è aperta. Ieri sera inaugurazione con la famiglia Tarchi, Koinè, istituzioni e Usl. Lucia e Andrea Tarchi hanno donato la loro casa perché sia trasformata nel luogo di vita del loro figlio Stefano e di altri 5 ragazzi disabili. E’ stata quindi realizzata una delle prime esperienze di trust previste dalle legge 112 del 2016, conosciuta come legge sul “dopo di noi”. Il trust è uno strumento di protezione legale che consente ad una famiglia che ha un figlio disabile di garantirgli un futuro. Il genitore o la famiglia, infatti, possono destinare alcuni loro beni ad un fondo appositamente costituito, avendo la garanzia che questo patrimonio verrà utilizzato a beneficio del loro congiunto. E’ la prima normativa che riconosce specifiche tutele per i disabili dopo la perdita della famiglia o dei congiunti che si erano occupati di lui finché erano in vita. La legge mira a garantire l’autonomia della persona disabile e consente alla famiglia e al soggetto del trust di lavorare insieme per assicurare la miglior riuscita del progetto di autonomia del disabile.
Casa Partina è un immobile di quasi 400 metri quadrati con un giardino di 600 metri. La gestione del cohousing sarà affidata alla cooperativa sociale Koinè in una logica di collaborazione con la Usl Toscana Sud Est, il Comune di Bibbiena e l’Unione dei comuni montani del Casentino. Agli ospiti che vivranno a Partina continueranno ad essere garantite le attività diurne che oggi sono svolte dai centri diurni Isola che non c’è a Bibbiena, Tangram a Rassina e Il Pesciolino rosso a Pratovecchio.
Casa Partina è stata inaugurata ieri sera alla presenza di Filippo Vagnoli, Sindaco di Bibbiena; Eleonora Ducci, Assessora alle Politiche Sociali dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino; Evaristo Giglio, Direttore Zona Distretto Arezzo-Casentino-Valtiberina Usl Toscana sud est; Lucia e Andrea Tarchi che con il trust familiare hanno conferito l’immobile e Paolo Peruzzi, Direttore generale della cooperativa sociale Koinè.