Una delle prime esperienze di trust per il “dopo di noi” sta concludendo la fase sperimentale. Il 29 novembre incontro e festa con le famiglie e la comunità locale
A luglio la presentazione, in questi mesi la sperimentazione. Ai primi del nuovo anno, attività a pieno regime. Casa Partina è ormai funzionante realtà. Il 29 novembre si ritroveranno, alle ore 18, nel teatro della frazione di Bibbiena (in via Rosi Scoti Franceschi) gli ospiti, le loro famiglie, i cittadini di Partina, gli operatori, Koinè, Usl e Comune di Bibbiena Dialogo, chiacchere informali e merenda.
In questi mesi la sperimentazione ha coinvolto non solo Stefano Tarchi ma altre 5 persone, e conseguentemente le loro famiglie, che hanno potuto verificare il concreto funzionamento di questa originale esperienza.
I proprietari della casa, Lucia e Andrea Tarchi, hanno infatti donato la loro abitazione perché sia trasformata nel luogo di vita del loro figlio Stefano e di altri 5 disabili. Questo è stato possibile in base alla legge 112 del 2016, conosciuta come legge sul “dopo di noi”. Il trust è uno strumento di protezione legale che consente ad una famiglia che ha un figlio disabile di garantirgli un futuro. Il genitore o la famiglia, infatti, possono destinare alcuni loro beni ad un fondo appositamente costituito, avendo la garanzia che questo patrimonio verrà utilizzato a beneficio del loro congiunto. E’ la prima normativa che riconosce specifiche tutele per i disabili dopo la perdita della famiglia o dei congiunti che si erano occupati di lui finché erano in vita. La legge mira a garantire l’autonomia della persona disabile e consente alla famiglia e al soggetto del trust di lavorare insieme per assicurare la miglior riuscita del progetto di autonomia del disabile.
Casa Partina è un immobile di quasi 400 metri quadrati con un giardino di 600 metri. La gestione del cohousing è affidata alla cooperativa sociale Koinè in una logica di collaborazione con la Usl Toscana Sud Est, il Comune di Bibbiena e l’Unione dei comuni montani del Casentino. Agli ospiti che vivranno a Partina continueranno ad essere garantite le attività diurne che oggi sono svolte dai centri diurni Isola che non c’è a Bibbiena, Tangram a Rassina eIl Pesciolino rosso a Pratovecchio.