Informazione, trasparenza, partecipazione: una svolta tecnologica nei servizi per l’infanzia
Finisce un’era: quella nella quale mamma e papà lasciavano il bambino al nido e lo “ritiravano” nel pomeriggio. Un’era nella quale quelle ore di distacco potevano essere solo raccontate ma non vissute. La cooperativa sociale Koinè ha messo a punto un’App che consente un dialogo costante, anche visivo, tra la famiglia e il nido.
L’hanno chiamata “Porte aperte” ma è molto di più di un semplice accesso e lo è in tutte le fasi nelle quali la famiglia decide di rivolgersi ad un nido. In quella della semplice idea: con la App di Koinè è possibile avere ogni informazione sul nido e quindi moduli, attività, personale, modalità di accesso, costi, visione degli spazi. Insomma tutti gli elementi utili a prendere una decisione. La App, semplificando la vita alle famiglie, consente anche l’iscrizione e, per quanto riguarda le successive graduatorie, è in grado anche di informare i genitori su quale sia il loro punteggio in base alle informazioni trasmesse al sistema.
“Una volta che è il bambino è entrato nel nido – spiega Giacomo Cretella, CEO di Hetalab che ha messo a punto la App – i suoi genitori, utilizzando una password, potranno avere accesso a due aree: una generale e una personale. In quella generale ci saranno le informazioni sulla programmazione delle attività e quindi cosa fa e cosa farà il piccolo, tutte le notizie sui pasti (menù, composizione, filiera degli alimenti utilizzati, modalità di cottura, …) e sul personale (curriculum e certificazione professionali). In quella personale i genitori potranno leggere le osservazioni sulle attività del figlio, il “biglietto” quotidiano che già oggi viene consegnato manualmente e che riassume la giornata, le foto scattate dagli operatori per raccontare queste stesse attività. I genitori potranno leggere e scaricare i file: le foto, in modo particolare, rimarranno disponibili nel sistema per un tempo limitato”.
L’App offre molte altre opportunità ai genitori. La prima è destinata a risolvere le conseguenze di quelle che gli esperti definiscono amnesie dissociative: i casi drammatici di bambini dimenticati in auto quando avrebbero dovuto essere portati al nido. L’adulto che accompagna il piccolo mette in connessione il suo smartphone con un codice QR attivo nel nido. In questo modo il sistema sa che il piccolo è presente. Qualora questo non accada e la famiglia non abbia precedentemente avvisato dell’assenza, scatta un persistente meccanismo di avviso nei confronti della famiglia che va dal messaggio alla telefonata fino a quando non si arriva alla certezza della ragione dell’assenza del bambino.
Una secondo opportunità della App Koinè è una chat “bidirezionale” tra famiglia e personale di riferimento: ogni giorno viene aggiornata da quest’ultimo e i genitori la possono utilizzare per qualsiasi domanda e informazioni sul loro figlio.
Terza opportunità: una chat di gruppo della quale fanno parte non solo i genitori ma anche gli operatori.
Quarta e innovativa opportunità: vedere “in diretta” le attività del piccolo. La finalità è quella di consentire al genitore di seguire, pur essendo al lavoro o a casa, la crescita del bambino. Non è uno strumento di videosorveglianza o controllo. Le aree del nido e le fasce orarie sono esclusivamente quelle delle attività. Quindi non quelle del sonno, dell’igiene, dei pasti.
“La nostra App è stata realizzata da Hetalab, la società che, in collaborazione con Betadue ha progettato il software Rendi.coop – afferma Paolo Peruzzi, Direttore generale di Koinè. E intende essere uno strumento di dialogo tra i nostri servizi e gli utenti. Adesso l’abbiamo pensata per i nidi ma intendiamo estenderla anche agli altri servizi che abbiamo in gestione. Le nuove tecnologie offrono opportunità eccezionali. Possono essere utilizzate in una logica di sorveglianza e controllo oppure in una visione di informazione, condivisione e partecipazione. Le famiglie ma nel caso di altri servizi anche gli stessi utenti, non solo “clienti” ma coprotagonisti delle attività che progettiamo e vogliamo gestire insieme”.
L’informazione non solo quella “successiva” ma anche quella visiva e in diretta è essenziale.
“Intendiamo mettere a disposizione la nostra App a tutti i Comuni nei quali gestiamo servizi per l’infanzia – ricorda la Presidente Grazia Faltoni. E stiamo parlando di 27 nidi distribuiti in 16 comuni, quasi tutti nella provincia di Arezzo. Noi ci faremo carico del software, del sistema, delle telecamere, del maggiore impegno del nostro personale. Ai Comuni chiediamo solo la disponibilità di una rete a banda larga. E sollecitiamo, soprattutto, un confronto e un dialogo capace di affinare ulteriormente il nostro progetto e renderlo ancora più funzionale alle esigenze dei bambini e delle famiglie”.
Adesso si apre la fase del confronto. “Koinè – annuncia la vice Presidente Elena Gatteschi – avvierà il confronto con le amministrazioni comunali nelle prossime settimane con l’obiettivo di attivare l’App nei primi mesi del prossimo anno. Vogliamo che questo progetto sia ampiamente condiviso da tutti, ad iniziare dalle famiglie e dalle amministrazioni titolari dei servizi che abbiamo in gestione”.