Agli studi di Cameron Camp la cooperativa sociale dedica un seminario di tre giorni con ricercatori francesi
Prosegue un lavoro innovativo avviato da tempo con le persone anziane fragili nella Rsa gestite dalla cooperativa e a titolarità della Usl Toscana sud est.
“‘Dobbiamo pensare alle persone anziane con disturbi cognitivo in un modo diverso, invece di concentrarci sui loro problemi e deficit, dobbiamo cercare le capacità conservate’. Condividiamo questa visione di Cameron Camp che consente di guardare alla persona nella sua globalità – sottolinea il Direttore Generale di Koinè, Paolo Peruzzi. Una visione che ci ha accompagnato in questi anni nella gestione dei servizi rivolti agli anziani. Questa sperimentazione è un’occasione per consolidare e migliorare la qualità dei servizi che offriamo in stretta collaborazione e condivisione con l’Azienda Usl Toscana sud est. Di particolare valore l’esperienza della RSA La Primula e il Centro Diurno Alzheimer La Primula Blu di Camucia, prodotta con la direzione della Zona Distretto Valdichiana USL e con lo straordinario contributo dell’AIMA Toscana”.
I nuovi scenari per le persone anziane sono al centro del seminario di formazione di tre giorni che la cooperativa sociale Koinè sta tenendo nella Rsa di Pescaiola.
“La parola chiave è prevenzione – sottolinea l’epidemiologo Pasquale Falasca. Quindi imparare a convivere con l’Alzheimer, puntare sulla abilità delle persone e pensare alla ricerca non come alla creazione di nuove tecnologie ma all’utilizzazione delle scienze dell’uomo: psicologia, sociologia, pedagogia“.
Il seminario è rivolto alle operatrici di Koinè. “Presenti non solo il dottor Falasca – ricorda la vice Presidente Elena Gatteschi – ma anche i ricercatori montessoriani francesi che ormai da 15 anni e tra i primi in Europa, hanno applicato gli studi di Cameron Camp, professore statunitense che ha applicato la teoria montessoriana agli anziani e in modo particolare alla demenza senile“.
I concetti di Maria Montessori sono stati adattati negli Usa proprio da Camp e arricchiti con le conoscenze fornite dalle neuroscienze negli ultimi 20 anni in Canada, Stati Uniti e Australia. “L’idea è quella di non sostituirsi alla persona con Alzheimer applicando tecnologie e metodologie di lavoro standardizzate ma di favorire al massimo le sue capacità – sottolinea Pasquale Falasca. Koinè e Centro Montessori si sono assunti il compito di sviluppare in Italia il metodo Camp“.
Il percorso coinvolge attualmente due gruppi di lavoro nella RSA Pescaiola di Arezzo e nella RSA CD Alzheimer di Camucia, entrambe a titolarità della Azienda USL Sud EST. “Grazie alla stretta collaborazione con le rispettive Direzioni delle Zone Distretto Aretina Casentino e Valtiberina e Valdichiana – ricorda Grazia Faltoni, Presidente di Koinè – da tempo i gruppi di lavoro della cooperativa operano sulla base dei bisogni soggettivi dei singoli anziani e attraverso una presa in carico individualizzata, cioè il PAI, il piano assistenziale individualizzato. Con il concorso delle UVM e dei Medici specialisti della Geriatria aretina da vari anni vengono applicate pratiche di trattamento “non farmacologico” delle demenze che privilegiano l’uso di tecniche relazionali, la realizzazione di laboratori della memoria e di valorizzazione delle potenzialità espressive e comunicative, applicando l’idea che l’ambiente di vita in RSA è uno strumento di benessere delle persone, un vero e proprio strumento a supporto della cura e della presa incarico da cui derivano scelte precise sui colori, sugli arredi sulla cura dei particolari che migliora il confort abitativo”.
Negli USA e in Francia gli effetti del metodo Montessori applicato alle persone anziane sono stati verificati: riattivazione della capacità di mantenere le relazioni sociali, creare il desidero di appartenere ad una comunità, partecipazione alle attività di vita quotidiana, rivalorizzazione e pacificazione delle famiglie, riappropriazione e umanizzazione dell’ambiente, cambio radicale di prospettiva sulla comprensione della persona.