Approvato lo schema di bilancio 2016. Il segno più è ovunque: Occupazione, servizi, ricavi, utile operativo
Fare impresa per perseguire finalità sociali: più facile dirlo che farlo. Koiné ha superato la boa del quarto di secolo. Ogni anno allo stesso modo: più occupazione, più servizi, più ricavi, più impatto sociale nei nostri territori. Anche in questi anni, segnati dalla crisi dell’economia e dell’occupazione, gli addetti sono aumentati del 4,3%, sono stati attivati nuovi servizi, è cresciuto del 13,5% il volume dei ricavi, l’utile operativo si è attestato sopra il 3,5%.
Questi i dati dello schema di bilancio 2016 approvato dal Consiglio d’Amministrazione di Koinè, che ora, come ogni anno, viene proposto alla discussione ed all’approfondimento con tutti i lavoratori in una serie di assemblee territoriali e nell’assemblea generale che si terrà a giugno.
“La navigazione in questi lunghi anni non è stata facile – commenta la Presidente Grazia Faltoni. Il vento in poppa non c’è stato perché la crisi economica ha colpito duramente, il lavoro è divenuto la prima emergenza sociale, il sistema pubblico ha subito tagli pesanti, sono cresciuti povertà, fragilità, bisogni inevasi. In questo ambito, attraverso l’azione imprenditoriale sociale, ci siamo sforzati di concorrere all’estensione ed alla difesa dei beni comuni e della coesione. E’ attraverso l’uso delle risorse generate dalla gestione che è stato possibile aumentare gli investimenti sul capitale umano, sviluppare azioni finalizzate a qualificare ulteriormente i servizi, dare corso ad importanti attività di ricerca e per l’innovazione sociale, sviluppare un’importante piano di investimenti che permetterà di creare nuovi servizi e nuove opportunità di lavoro”.
Come sottolinea il Direttore Paolo Peruzzi: “abbiamo cercato di percorrere strade coerenti con l’identità di Koinè, che è soggetto di territorio e che – per questo – genera qui ricadute importanti a iniziare da quella del contributo all’occupazione, che hanno portato il totale degli addetti (99% con contratti tipici ) oltre la soglia delle 600 unità. E, nello stesso intento, assieme a molte Amministrazioni Locali, alla Asl e a moltissimi soggetti di terzo settore di territorio, si è ispessito e rafforzato il lavoro di ricerca e per l’innovazione che ha permesso di attivare nuovi servizi e nuove risposte alla domanda sociale. Se si continua a crescere – nonostante le enormi difficoltà del momento – è perché – se la si applica in modo coerente e rigoroso – la forma cooperativa funziona“.
“E’ anche per questo – chiarisce Faltoni – che continuiamo a dedicare risorse ed impegno a supportare lo sviluppo dell’economia partecipativa e solidale. Il lavoro di rete e lo sforzo di supportare altre interessanti esperienze di economia sociale del nostro territorio hanno contribuito alla crescita di Betadue e della Rete Koinè, all’ esperienza dell’ATI 100 fiori nell’accoglienza ai migranti, e a quella di Slin nel campo delle politiche attive del lavoro ed ai percorsi di innovazione sociale delle Aree Interne e del progetto Periferie di Arezzo. Quando si affrontano problemi comuni, cooperare e fare assieme è più efficace che competere“.
La navigazione di Koinè continua e il prossimo “punto di ripartenza” è il quartiere Pescaiola di Arezzo. Qui, a breve, verrà inaugurato il Centro Koinè. “L’ex tabacchificio – rileva Faltoni– è stato ristrutturato per far posto a 2 Rsa e e a 2 centri diurni integrati. Un investimento di oltre 6 milioni di euro che si inserisce entro il progetto Periferie del Comune ma che è stato sostenuto anche con il reimpiego di importanti risorse generate dalla gestione ed accumulate negli anni: la riqualificazione di un edificio abbandonato e una serie di attività che potranno integrarsi con il centro sociale e il parco che sono al di là della strada nel quartiere di Pescaiola è per noi, in moltissima parte aretini, una scelta dal doppio significato : migliorare il sistema di offerta alla popolazione anziana e contribuire al recupero ed alla valorizzazione di pezzi importanti della nostra città”.
Come annota Peruzzi, “l’intervento di Pescaiola, come già quelli precedenti che hanno portato alla attivazione della Casa di Michele e del centro polivalente della disabilità della Valdichiana, permettono di cogliere un tratto ulteriore dell’identità della cooperativa di Koinè: sviluppare la propria azione nel e a supporto del territorio e non entro mere logiche di mercato per concorrere al miglioramento della coesione sociale e accrescere cultura e pratiche di economia solidale e cooperativa. In questo senso, con specifiche azioni formative ed organizzative, stiamo lavorando anche sull’allargamento del gruppo dirigente, in particolare investendo su soci più giovani e, per altro verso, aprendo la cooperativa ai portatori di interesse esterni, in modo da rendere sempre più aperta, efficace e trasparente la gestione. Tutto questo ( come dice Yoda ) continuando a navigare ben lontani dal lato oscuro, quello dove la paura conduce all’ira, l’ira all’odio e l’odio alla sofferenza“.