Il convegno del consorzio Coob sul futuro all’auditorium dell’ospedale di Arezzo
La cooperazione sociale di tipo B ha aperto una riflessione sul suo passato e progetta il suo futuro. Lo ha fatto con un convegno che si è tenuto il 7 maggio all’ospedale San Donato di Arezzo.
Organizzatore dell’iniziativa è stato il consorzio di cooperative sociali di tipo B, Coob. “Lo abbiamo promosso riflettendo sul nostro passato e sul futuro dell’intero sistema della cooperazione sociale – spiega il Presidente Michele Vignali. Il futuro lo vogliamo definire alla lice della riforma del Terzo Settore che ha superato l’esame del Senato e che, secondo le previsioni, potrebbe diventare legge dello Stato entro un anno. Ne vogliamo parlare con tutti i soggetti interessanti a cominciare dalle istituzioni locali, regionali e nazionali”.
La valutazione del Governo sulle cooperative sociali di tipo B è sintetizzata dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti: “è un’esperienza di grande significato sociale e civile che afferma il valore del lavoro come costruzione della propria identità e realizzazione piena del sé, e che trova il suo motore in due elementi essenziali: il protagonismo responsabile delle persone; la presa in carico di chi si trova in condizioni difficili da parte della comunità”. Quanto alla riforma del Terzo Settore, questa “intende superare la visione “residuale” dell’intervento dei soggetti che ne sono espressione per affermarne invece il carattere strutturale”.
La storia di Coob rispecchia queste valutazioni. E’ quella di centinaia di donne e di uomini che hanno commesso reati, che hanno lottato contro la follia, che hanno trasformato la disabilità in opportunità. Persone che grazie al lavoro e alla cooperazione sociale, hanno fatto come il pinguino che si è prestato al titolo del libro: hanno volato.
Ed oggi Coob è il consorzio che racconta il Direttore Paolo Bizzarri: “20 cooperative con 1.212 addetti di cui 503 svantaggiati e un fatturato che sfiora i 26 milioni e mezzo di euro. Le attività: logistica, ristorazione scolastica, pulizie, servizi amministrativi, igiene ambientale. E poi un’altra serie di servizi: sorveglianza, ausiliario mense, vigilanza scuolabus, ausili, servizi cimiteriali, inserimento lavorativo, distributori di acqua, servizi alberghieri per Rsa, facchinaggio e traslochi. Opera in Toscana (province di Arezzo e Siena) e Umbria (Città di Castello)”.
“La crisi economica – conclude Michele Vignali – ha modificato la situazione preesistente. Sia quella al momento della nascita di Coob sia quella del 1991, anno in cui fu approvata la legge 381 sulla cooperazione sociale. Oggi le categorie degli svantaggiati non sono più soltanto quelle “tradizionali” ma ad esse si affiancano le donne e gli uomini che hanno perduto il lavoro in età adulta e che stentano drammaticamente a trovare una nuova occupazione. Ci sono i nuovi poveri generati anch’essi dalla crisi economica. Un mondo al quale la nostra cooperazione offre risposte ma che non può affrontare da sola”.
La risposta? Una viene dal Ministro Poletti: “la riforma delle politiche attive del lavoro ed il riordino della normativa per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, ponendo al centro il principio della presa in carico, dove al sostegno della comunità deve corrispondere l’attivazione delle persone in vista dell’obiettivo condiviso di farle uscire dalla situazione di difficoltà in cui si trovano”.